L’alimentazione è un elemento che incide in modo significativo sull'aumento o sulla riduzione del rischio di tumore allo stomaco.
Infatti, la dieta è considerata uno dei fattori di maggior predisposizione o prevenzione di questa patologia.
Inoltre, l’aspetto nutrizionale svolge un ruolo determinante nell'eventuale processo di guarigione e mantenimento dopo interventi chirurgici per l’asportazione del tumore.
Dieta come causa
Nella nostra penisola le regioni più colpite dal carcinoma gastrico sono la Toscana e l’Emilia Romagna, ma quest’epidemiologia varia significativamente a seconda del tipo di alimentazione. Infatti, la nutrizione di tipo continentale, o comunque avente le caratteristiche che elencheremo di seguito, acquisisce un ruolo protagonista.
La dieta che predispone all'insorgenza di carcinoma gastrico ha le seguenti caratteristiche:
- Troppi alimenti di origine animale, in particolare burro, formaggi grassi, crema di latte, tuorlo d’uovo e carni grasse
- Troppi alimenti fritti o che contengono margarine ed oli di origine tropicale sottoposti a lavorazione. Appartengono tutti alla categoria del cosiddetto “cibo spazzatura”
- Troppi alimenti salati
- Troppi alimenti affumicati, ad esempio i salumi come lo speck, i pesci come il salmone, ecc.
- Troppi alimenti conservati e ricchi di nitrati; sono dei conservanti molto utilizzati nella produzione dei salumi e dei formaggi.
- Troppe bevande alcoliche
- Scarsità di cibi integrali
- Scarsità di frutta ed ortaggi freschi ricchi
- Scarsità percentuale degli oli da condimento di origine vegetale spremuti a freddo; questi dovrebbero costituire la maggior parte dei lipidi dietetici, in quanto ricchi di vitamina E e di altri antiossidanti.
- Conservazione eccessiva degli alimenti all'interno di buste di plastica, nei quali i batteri convertono facilmente i nitriti in nitrosamine.
Dieta per prevenire il carcinoma gastrico
Chiariti i fattori predisponenti la formazione di carcinoma gastrico, andiamo a definire con maggior chiarezza quali sono i principi nutrizionali che contribuiscono a prevenire la patologia:
- Consumo di alimenti di origine animale magri e conditi con massimo 5-10g di olio vegetale
- Consumare il pesce 2-3 volte alla settimana, la carne circa 2 volte alla settimana, 1-2 volte i formaggi magri ed 1 volta le uova intere.
- Consumare almeno 2 porzioni di verdura fresca al giorno, della quale almeno il 50% a crudo in porzioni di 50-300g (a seconda del tipo).
- Consumare almeno 2 porzioni di frutta fresca al giorno; le porzioni vanno da 150 a 300g, a seconda del livello zuccherino.
- Consumare cereali integrali e legumi non decorticati tutti i giorni (primi piatti, contorni e pane di accompagnamento), in forma intera o negli alimenti che li contengono (purché non troppo lavorati o raffinati).
- Prediligere gli alimenti freschi, evitando quelli insaccati o conservati in salamoia o affumicati o essiccati o sottoposti a salatura; inoltre, evitando di aggiungere il sale in cottura e sui piatti, questa selezione ridurrà l’apporto di sodio, di nitrati e di molecole tossiche.
- Cuocere con sistemi indiretti, ad esempio la bollitura, la cottura a vapore, la cottura in pressione, la cottura a bagnomaria, la cottura sottovuoto e la cottura in vaso. Ciò consentirà di diminuire i grassi totali e le molecole tossiche.
- Per moderare l’introduzione di nitriti, consumare soprattutto frutta ed ortaggi di stagione evitando quelli di serra, togliervi il gambo, le foglie esterne e il picciolo; lavarle sempre accuratamente.
- La conservazione dei prodotti orto-frutticoli dev'essere breve e possibilmente effettuata dopo il lavaggio, meglio se in sacchetti di carta o in contenitori coperti da un canovaccio.