Spesso, in presenza di disturbi gastroenterologici, il pensiero è quello di cercare dei medicinali che possano alleviare i sintomi. Eppure, esistono molti prodotti naturali che potrebbero rivelarsi utili per combattere diverse condizioni. In questo articolo parleremo della pianta del ficus carica, delle sue proprietà e funzioni, analizzando anche le eventuali controindicazioni.
Ficus carica: cos'è e a cosa serve?
Il Ficus Carica (o Fico Selvatico) è una pianta appartenente alla famiglia delle Moracee che produce dei frutti ricchi di minerali e di vitamine. In fitoterapia le gemme di fico vengono utilizzate per produrre un macerato glicemico che facilita la digestione, regolarizza il metabolismo e aiuta ad alleviare i dolori causati dalla sindrome del colon irritabile, dall'iperacidità e dalla gastrite, ma anche da più semplici e meno frequenti bruciori di stomaco.
Un valido alleato contro i disturbi gastrici di origine emotiva. Questo rimedio naturale agisce direttamente nello stomaco normalizzando le funzioni di tutto l’apparato digerente ed è efficace anche nel caso di disturbi causati da fattori emotivi e da stress o nel caso di problematiche di natura psicosomatica che influiscono a livello gastrointestinale, come quelle del colon irritabile. Le gemme di Ficus Carica sono l’ideale anche per combattere l’acidità di stomaco, le gastriti, le ulcere duodenali e le disfagie.
Dove lo trovo?
Il gemmoderivato di Ficus Carica è disponibile in gocce e reperibile in qualsiasi erboristeria.
Ficus carica: ci sono controindicazioni?
Il ficus carica non presenta controindicazioni e può essere abbinato al Ribes Nigrum, uno stimolante surrenalico e antinfiammatorio che protegge le mucose dello stomaco.
Ficus Carica: quante gocce assumere?
Si consiglia di mescolare 20 gocce di Ficus Carica in un bicchiere, insieme a un centimetro di acqua, e di prenderle almeno due volte al giorno. La stessa modalità di assunzione e lo stesso dosaggio valgono anche per chi desidera abbinare i benefici del Ribes Nigrum a quelli del Ficus Carica.
L’alternativa naturale fatta in casa
Chi vanta una pianta di fichi in giardino o non vuole assumere il preparato in gocce di Ficus Carica può realizzare un rimedio naturale completamente fatto in casa. Basta essiccare un fico al sole e farlo bollire dieci minuti per ottenere un’ottima tisana in grado di placare le infiammazioni gastriche e i disturbi del colon irritabile.
Ficus carica: proprietà e principi attivi
I principi attivi del ficus carica vanno a rilassare l'intestino, intercedendo con le cellule che producono acidità gastrica. Ecco alcune delle proprietà del ficus carica:
- Frutti Nutritivi: I fichi sono ricchi di fibre, zuccheri naturali, vitamine (come la vitamina A, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B) e minerali (come il potassio, il calcio, il magnesio e il ferro).
- Riduzione del Colesterolo: Alcuni studi indicano che il consumo regolare di fichi può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, grazie alla presenza di fibre solubili.
- Effetti Antiossidanti: I fichi contengono composti antiossidanti come flavonoidi, polifenoli e vitamina C, che possono aiutare a combattere lo stress ossidativo nel corpo e a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi.
- Regolarità Intestinale: Grazie all'alto contenuto di fibre, i fichi possono favorire la regolarità intestinale e prevenire o alleviare la stitichezza.
- Salute Cardiaca: Alcuni studi suggeriscono che i fichi potrebbero avere benefici sulla salute del cuore, grazie alla presenza di potassio, che aiuta a regolare la pressione sanguigna, e alle fibre che possono contribuire a migliorare il profilo lipidico.
- Controllo del Peso: Le fibre presenti nei fichi possono aiutare a mantenere il senso di sazietà, contribuendo così al controllo del peso corporeo.
- Proprietà Antimicrobiche: Alcune ricerche suggeriscono che i fichi potrebbero avere proprietà antimicrobiche, che potrebbero aiutare a combattere batteri, virus e funghi.
- Salute Ossea: Il Ficus carica contiene minerali importanti per la salute delle ossa, come calcio, magnesio e fosforo, che possono contribuire a mantenere la densità ossea e prevenire l'osteoporosi.