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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Morbo di Crohn e tumore colorettale

Il morbo di Crohn è uno dei fattori di rischio del tumore colorettale. Sembra, infatti, che i pazienti affetti da questa patologia abbiano maggiori probabilità di sviluppare il cancro al colon-retto. Il morbo di Crohn è una condizione caratterizzata da un'infiammazione cronica dell'intestino. Può colpire l'intero tratto gastrointestinale anche se, di solito, tende a manifestarsi nel tratto finale dell'intestino tenue oppure nel colon.


Questa infiammazione può causare un continuo ricambio delle cellule nel rivestimento intestinale. Per evitare inutili allarmismi, comunque, è doveroso precisare che la stragrande maggioranza dei pazienti affetti dal morbo di Crohn non svilupperà il tumore colorettale. Per giunta, il carcinoma del colon-retto, se individuato in fase precoce, rappresenta una patologia curabile.


morbo di crohn tumore


Cos'è il morbo di Crohn?


Il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica che colpisce il tratto gastrointestinale. I sintomi possono variare da un soggetto all'altro ma i più frequenti sono:


  • Diarrea;
  • Dolori addominali;
  • Affaticamento;
  • Perdita di peso;
  • Sangue nelle feci.


Tuttora non si conoscono con esattezza le cause del morbo di Crohn anche se gli esperti ipotizzano che la malattia dipenda da un insieme di fattori geneticiimmunologici e ambientali. Questo significa che un soggetto potrebbe anche essere geneticamente predisposto e, dunque, più vulnerabile. Allo stesso modo, però, potrebbero rivelarsi micidiali anche fattori come una dieta scorretta, infezioni intestinali o l'alterazione del microbiota.


Il morbo di Crohn può essere diagnosticato attraverso una lunga serie di esami, tra cui:


  • Colonscopia;
  • Gastroscopia;
  • Ecografia addominale con studio delle anse intestinali;
  • Analisi del sangue;
  • Analisi delle feci;
  • Risonanza magnetica dell'addome;
  • TC addominale.


Non esiste una cura definitiva per il Morbo di Crohn. Le terapie mirano a controllare i sintomi e prevenire le complicazioni. I principali trattamenti prevedono la somministrazione farmaci antinfiammatori, immunosoppressori, corticosteroidi e terapie biologiche. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.


La connessione tra morbo di Crohn e tumore


Il morbo di Crohn è una malattia autoimmune che induce il corpo ad attaccare i tessuti. A lungo andare, il tratto gastrointestinale può danneggiarsi al punto tale da indurre le aree infiammate ad alternare costantemente uno stato riparatorio ad uno infiammatorio. L'organismo deve, infatti, reintegrare le cellule che, a più riprese, sono state danneggiate. Questo continuo ricambio potrebbe, prima o poi, causare errori nelle cellule sostituite e favorire la comparsa del cancro. In sintesi, maggiore è la durata di questo processo, più alta è la possibilità che le cellule difettose si trasformino in cancerose. 


A voler essere ancora più chiari e diretti, il rischio che possa comparire il tumore del colon-retto è più alto se si è affetti da molto tempo dal morbo di Crohn. Occhio anche alle complicazioni epatiche. Le persone affette da malattie infiammatorie intestinali, tra cui il morbo di Crohn, hanno un rischio maggiore di ammalarsi di cancro al colon se hanno sviluppato la colangite sclerosante primitiva, malattia che consiste nell'infiammazione dei dotti biliari.


Poiché, ad oggi, non esiste una cura in grado di sconfiggere il morbo di Crohn, l'obiettivo degli specialisti deve essere quello di riuscire a controllare l'infiammazione. Questo vuol dire che è fondamentale, innanzitutto, ottenere quanto prima la diagnosi di morbo di Crohn. Bisogna, poi, sottoporsi regolarmente a visite gastroenterologiche presso un centro di gastroenterologia o un gastroenterologo. Lo specialista ti indicherà il piano terapeutico da seguire ed eventuali esami di screening a cui sottoporsi regolarmente.


Se ti è stato diagnosticato il morbo di Crohn da almeno otto anni, è fondamentale sottoporsi ad una colonscopia almeno una volta all'anno o una volta ogni due anni. Questo esame, infatti, permette di individuare più facilmente tessuti precancerosi o tumori.


Non è da escludere che pazienti oncologici, cioè persone già affette dal cancro, possano sviluppare una malattia infiammatoria intestinale come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.


In sintesi, è importante ribadire il concetto che avere il morbo di Crohn non significa che automaticamente si svilupperà un cancro del colon-retto. La presenza della malattia infiammatoria intestinale, però, è un fattore di rischio non trascurabile. Tra l'altro, è necessario prestare attenzione anche al fatto che i sintomi del morbo di Crohn e quelli del tumore del colon-retto potrebbero sovrapporsi.


Pertanto, una diagnosi precoce della condizione che affligge il paziente è fondamentale. Se il paziente è affetto dal morbo di Crohn bisognerà agire principalmente nell'ottica di tenere a bada l'infiammazione. Se, invece, viene diagnosticato in tempo il cancro del colon-retto, sono molto più alte le probabilità che il tumore possa essere curato con successo.


Cosa deve fare il paziente per ridurre i rischi?


Il paziente a cui è stato diagnosticato il morbo di Crohn deve mettere in atto una serie di comportamenti tali da ridurre i rischi di insorgenza del cancro del colon-retto. In primo luogo, è fondamentale sottoporsi regolarmente ad una colonscopia, specie se il morbo di Crohn è presente da diversi anni. Comprendiamo che la prospettiva di dover affrontare questo esame almeno una volta all'anno o ogni due anni possa spaventare i pazienti. La colonscopia, infatti, è un esame piuttosto temuto perché caratterizzato da una preparazione non facilmente tollerabile. Inoltre, molti temono di avvertire eccessivi dolori durante lo svolgimento dell'esame.


C'è, però, da dire che oggigiorno esistono molti metodi che consentono di tenere a bada le paure. In primis, l'esame può essere svolto con l'ausilio della sedazione, cosciente o profonda. Inoltre, la preparazione tradizionale può essere sostituita dal colon wash, procedura di lavaggio retrogrado del colon attraverso la quale vengono evitati i fastidi e gli effetti collaterali tipici delle bevande che vengono prescritte per favorire lo svuotamento intestinale.


È importante sottoporsi regolarmente ad un consulto gastroenterologico. In tal senso, consigliamo ai pazienti di tenere traccia dei sintomi sperimentati quotidianamente, così da poterli riferire e descrivere allo specialista nel corso della visita. Bisogna, inoltre, seguire alla lettera le indicazioni dello specialista rispetto alla terapia farmacologica prescritta per contrastare l'infiammazione. La terapia andrebbe seguita sempre, anche nei periodi in cui lo stato di salute non desta preoccupazione.


Infine, per abbassare il grado di rischio d'insorgenza del cancro del colon-retto è necessario praticare regolarmente attività fisica e seguire una dieta che preveda l'assunzione di alimenti che non vadano ad infiammare l'intestino. Altrettanto importante è non fumare e evitare di bere alcolici.

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