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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Stenosi Anale o Rettale: Sintomi, Cause e Cura Restringimento Ano

La stenosi anale, anche detta restringimento dell'ano o stenosi rettale, è una condizione rara ma potenzialmente debilitante che può compromettere seriamente la qualità della vita di chi ne soffre. Si tratta di un restringimento anomalo dell’orifizio anale, tale da ostacolare o rendere doloroso il passaggio delle feci. Nella maggior parte dei casi, questa condizione si sviluppa come conseguenza di interventi chirurgici proctologici, traumi o malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Esistono, però, anche forme congenite che possono manifestarsi sin dalla nascita.


In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio cosa s'intende per stenosi anale o rettale, quali sono i principali sintomi, le cause, come diagnosticare questa condizione e i possibili percorsi di cura.


stenosi anale o rettale


Che cos’è la stenosi anale?


La stenosi anale è un restringimento patologico del canale anale, il tratto terminale dell’intestino retto attraverso cui vengono espulse le feci. In condizioni normali, questo canale è circondato da due importanti muscoli sfinterici (interno ed esterno) che permettono di trattenere o rilasciare volontariamente o involontariamente il contenuto intestinale. Quando l’apertura anale si restringe eccessivamente, a causa di cicatrici, infiammazioni o anomalie strutturali, il passaggio delle feci diventa difficoltoso, talvolta addirittura impossibile o, comunque, doloroso.


La stenosi può essere congenita, quando presente dalla nascita, oppure acquisita, cioè sviluppata nel corso della vita, spesso come complicanza post-chirurgica o infiammatoria. A seconda della gravità del restringimento, si possono osservare sintomi lievi fino a quadri più severi che necessitano di trattamento medico o chirurgico.


Pur trattandosi di una condizione rara, la stenosi anale non va sottovalutata, soprattutto in considerazione dell’impatto che può avere sul benessere fisico ed emotivo della persona, oltre che per le sue possibili evoluzioni.


Come capire se si ha una stenosi anale? I sintomi


La stenosi anale può manifestarsi inizialmente con sintomi lievi nelle fasi iniziali ma, se non trattata, tende a peggiorare nel tempo. Il sintomo più comune, sia negli adulti che nei bambini, è la stitichezza, accompagnata da difficoltà nell’evacuazione. C'è, però, da precisare che, a seconda dell’età e della gravità della condizione, i sintomi potrebbero variare.


Ad esempio, negli adulti la stenosi anale tende a manifestarsi principalmente attraverso sintomi come:


  • Dolore durante la defecazione;
  • Sanguinamento rettale (presenza di tracce di sangue rosso vivo nel water o sulla carta igienica);
  • Sensazione di svuotamento intestinale non completo;
  • Feci strette e sottili o frammentate;
  • Incontinenza fecale o diarrea intermittente;
  • Prurito anale o bruciore.


La stenosi anale congenita potrebbe, invece, manifestarsi attraverso sintomi come addome gonfio o teso, difficoltà di espulsione delle feci, pianti continui e assenza di evacuazione nelle prime 24-48 ore di vita del neonato.


Quali sono le cause della stenosi del canale rettale?


La stenosi anale è causata principalmente dall’accumulo di tessuto cicatriziale all’interno del canale anale che ne riduce l’elasticità e il calibro. Questa condizione si manifesta spesso come conseguenza di un intervento chirurgico nella zona anorettale, in particolare dopo un’emorroidectomia: infatti, secondo gli studi, circa il 90% dei casi ha origine proprio da questa procedura. Le altre potenziali cause di restringimento dell'ano sono:


  • Traumi locali;
  • Infezioni rettali o anali;
  • Malattie infiammatorie croniche (morbo di Crohn e colite ulcerosa);
  • Trattamenti radioterapici in soggetti affetti da tumori pelvici.


Anche le infezioni sessualmente trasmissibili (clamidia, herpes genitale, HPV, sifilide, gonorrea, epatite e HIV) possono contribuire allo sviluppo di lesioni e cicatrici che portano alla stenosi. Tra i fattori di rischio è necessario, inoltre, citare l’abuso di lassativi e condizioni gravi come la sepsi o la prolungata perdita di sangue in una determinata area del corpo. Nei neonati, invece, la stenosi anale potrebbe essere il risultato di una malformazione anorettale verificatasi durante lo sviluppo fetale.


Diagnosi


La diagnosi varia a seconda che la stenosi anale sia congenita o acquisita. Nei neonati, i primi sospetti possono sorgere già nelle ore successive alla nascita, specialmente se non avviene l’emissione del meconio entro le prime 24-48 ore o se le feci iniziali appaiono  sottili. In questi casi, il pediatra può effettuare un’esplorazione rettale digitale e ricorrere a esami strumentali come l’ecografia addominale, il clistere opaco o la tomografia computerizzata per confermare il sospetto di stenosi anale congenita.


Negli adulti, il percorso diagnostico comincia con una visita specialistica da effettuare presso un medico proctologo. Si parte, come sempre, dall'anamnesi, utile soprattutto per comprendere se di recente il canale anale è stato interessato da procedure chirurgiche, per poi procedere con un esame obiettivo.


Il medico può eseguire un’esplorazione rettale digitale per valutare tonicità e calibro del canale anale, seguita da test strumentali come l’anoscopia, la proctoscopia o, in alcuni casi, la colonscopia per verificare l’eventuale presenza di patologie infiammatorie intestinali associate alla stenosi. È possibile, inoltre, avvalersi di esami di diagnostica per immagini (radiografie o risonanza magnetica) per una visione più completa delle strutture anali e perianali.


È altrettanto importante effettuare una diagnosi di tipo differenziale. Ciò in quanto alcuni dei sintomi della stenosi anale sono simili ad altre condizioni che coinvolgono il canale anale (ragadi, emorroidi, prolasso rettale).


Come si cura la stenosi anale?


Il trattamento della stenosi anale varia in base alla gravità del restringimento e all’età del paziente. Nei casi più lievi, le prime misure consistono nel facilitare l’evacuazione attraverso emollienti o lassativi che ammorbidiscono le feci, così da ridurre lo sforzo durante la defecazione. Inoltre, allo scopo di favorire una buona regolarità intestinale, è importante:


  • Seguire un’alimentazione ricca di fibre;
  • Bere molta acqua;
  • Mantenere uno stile di vita attivo.


Nei neonati e nei bambini, il pediatra potrebbe ricorrere alla dilatazione anale, una procedura delicata che prevede l’inserimento graduale di dilatatori lubrificati per favorire l'allargamento del canale anale. Negli adulti, la dilatazione può essere effettuata dal medico oppure autonomamente con l’uso di appositi dispositivi.


Se tali approcci si rivelano inefficaci potrebbe essere necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le principali soluzioni chirurgiche sono:


  • Anoplastica, cioè la ricostruzione dell’ano per ripristinarne la normale ampiezza e funzionalità;
  • Sfinterotomia, che prevede l'incisione dello sfintere anale per ridurre la tensione e facilitare il passaggio delle feci.


La guarigione post-operatoria prevede l'osservanza di particolari disposizioni. In tal senso, è fondamentale:


  • Evitare sforzi;
  • Preferire la doccia al bagno;
  • Non sedersi direttamente sulla zona operata;
  • Bere molta acqua.


Cosa mangiare con la stenosi anale?


In caso di restringimento anale, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel favorire un’evacuazione regolare e meno traumatica. È consigliabile seguire una dieta ricca di fibre, consumando quotidianamente abbondanti quantità di frutta, verdura e cereali integrali. Le fibre alimentari, infatti, aumentano il volume e l’idratazione delle feci, rendendole più morbide e facili da espellere, riducendo così lo sforzo durante la defecazione. Particolarmente indicati sono alimenti come:


  • Mele;
  • Pere;
  • Kiwi;
  • Prugne;
  • Carote;
  • Zucchine;
  • Spinaci;
  • Legumi;
  • Avena.


È altrettanto importante bere molta acqua durante il giorno, poiché le fibre esercitano la loro azione benefica solo se accompagnate da un’adeguata idratazione.

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